- Così furono compiuti il cielo e la terra e tutto il loro apparato.
- Dio completò nel settimo giorno l’opera che aveva fatta e nel settimo giorno cessò da tutta l’opera che aveva fatta.
- Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò perché in esso Dio aveva cessato da tutta l’opera che egli aveva creata e compiuta.
- Questo è l’origine del cielo e della terra, quando furono creati.
- Quando il Signore Dio fece il cielo e la terra, non c’era ancora nessun cespuglio dei campi sulla terra e non germogliava ancora nessuna erba dei campi, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era nessun uomo per lavorare il suolo;
- ma saliva dalla terra un vapore che innaffiava tutta la superficie del suolo.
- Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere tratta dal suolo, soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.
- Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, ad oriente, e vi pose l’uomo che aveva plasmato.
- Il Signore Dio fece nascere dal suolo ogni sorta di alberi belli da vedere e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino, e l’albero della conoscenza del bene e del male.
- Un fiume usciva dall’Eden per irrigare il giardino e di là si divideva in quattro bracci.
- Il nome del primo è Pison: esso è quello che circonda tutto il paese di Havilah, dove c’è l’oro;
- l’oro di quel paese è buono; ivi si trova anche il bedollach e la pietra di onice.
- Il nome del secondo fiume è Ghion: esso è quello che circonda tutto il paese di Cus.
- Il nome del terzo fiume è Tigri: esso scorre a oriente di Assur. Il quarto fiume è l’Eufrate.
- Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse.
- Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: “Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino;
- ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché quando tu ne mangiassi, certo morirai”.
- Il Signore Dio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo; gli voglio fare un aiuto che gli sia simile”.
- Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e di uccelli del cielo e li condusse all’uomo per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ciascun essere vivente, quello doveva essere il suo nome.
- L’uomo diede nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche; ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile.
- Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò. Gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto.
- Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
- Allora l’uomo disse: “Questa volta essa è ossa dalle mie ossa, carne dalla mia carne; la si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta”.
- Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due formeranno una sola carne.
- Gli due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non provavano vergogna.